George, un umile ragazzo inglese di quindici anni, dagli occhi vispi, era dotato di un'ottima intelligenza. Purtroppo era cresciuto in una povera famiglia che viveva miseramente. La sua baracca distava svariati chilometri dalla scuola e ogni giorno impiegava molto tempo ad arrivarci. Al sorgere del fresco sole di novembre, in una mattina come le altre, il ragazzo camminava nel bel mezzo della brughiera.
Come sempre si incamminò, ma qualcosa non andava.
Subito pensò ad un animale che lo stesse seguendo; così si voltò, ma nulla, la strada era deserta come al solito.
Proseguì il cammino. Decise di passare nel campo del vicino per sentirsi avvolto nel profumo del grano di prima mattina e per ammirare le meravigliose rose che il signor Solden curava amorevolmente: rosse come rubini, gialle come il topazio e roride di rugiada mattutina.
I profumi erano intensi e meravigliosi, ma Gorge, quella mattina, si sentiva così a disagio e così osservato da non poterseli godere.
Man mano che avanzava, percepiva un fastidioso formicolio alla schiena, il battito cardiaco aumentava, sentì un nodo alla gola: si sentiva osservato. Intimorito si guardò alle spalle, due, tre, quattro volte... nessuno; prese un respiro e per allontanare la tensione iniziò a cantare un motivetto in rima, invano. Riprese il cammino. Avvertì lo scricchiolio delle foglie e il vento che lo canzonava.
Inizialmente, l'unica cosa che vide furono delle grosse scarpe bucate e dalla suola consumata. Gli si formò un nodo alla gola. L'uomo era talmente alto che il ragazzo dovette alzarsi in punta di piedi per scorgerne il viso: il volto era scavato dalle rughe degli anni, la pelle pallida. Pochi capelli si ergevano con imbarazzo sul capo. Indossava una camicia fin troppo stretta, che lottava per non scucirsi. I pantaloni, se si potevano definire tali, erano color kaki, unti e macchiati. D'un tratto, l'uomo spalancò gli occhi, grigi come una tempesta. Si scorgeva però una punta di nostalgia e dolore.
Cap. 2 - Lo strano biglietto
''Buongiorno caro George'' disse l'uomo con voce lenta e oscura. Il ragazzo non riuscì a spiccicare parola, per la paura di quell'incontro imprevisto. ''So che sei povero e la tua vita è molto dura'' proseguì l'uomo. ''Ma entro pochi giorni tutto cambierà'' terminò con aria di soddisfazione. Poi scomparve in una nuvola di fumo, come era apparso quella mattina inquieta.
Mentre George tornava da scuola vide sul ciglio della strada un biglietto splendente; si avvicinò e notò che era della lotteria nazionale. George era incredulo, prese il biglietto e lo portò velocemente dalla sua famiglia. Il ragazzo raccontò della sua giornata, ma non del suo incontro inaspettato ed inquietante. La sera, George era impaziente per l'estrazione; nel frattempo la sorella Megan sognava costosi, bellissimi vestiti e gioielli fantastici, brillanti e splendenti. Alla televisione era arrivato il momento dell'estrazione. George era sempre più ansioso e sperava nella vincita, mentre i genitori non volevano dare false speranze ai figli. I numeri furono rivelati: George aveva vinto un'altissima cifra in sterline!! I suoi sogni potevano finalmente realizzarsi: la sua vita e quella della propria famiglia sarebbero completamente cambiate.
Cap. 3 - Una vincita maledetta
George voleva ringraziare l' uomo che gli aveva dato quella nuova, grande felicità. Tornò allora sui suoi passi, verso il punto dove si erano incontrati. In quel luogo si trovava un' enorme alta quercia che costeggiava la strada. Ai suoi piedi vide una lettera. Confuso si chinò a raccoglierla. Era di carta logora, ingiallita dal tempo. Sopra la singolare busta, in una bellissima ed elegantissima calligrafia, era scritto: "Per George, il ragazzo della brughiera." Con le mani tremanti, ed incuriosito dalla misteriosa scritta, George aprì delicatamente la busta ed iniziò a leggere:"Caro George,mi chiamo White, e ti voglio raccontare la mia storia...". George era così preso dalla lettera che non si accorse del passare del tempo. Quando tornò a casa, iniziò a raccontare ai suoi genitori la storia dell' uomo misterioso. Il Signor. White, un povero lavoratore, aveva voluto togliersi lo sfizio di comprarsi un biglietto della lotteria. Tornato a casa aveva scoperto che aveva vinto il premio più alto. Dopo pochi mesi, però, la moglie era profondamente cambiata; i troppi soldi le avevano dato alla testa e, gelosa, aveva ucciso il marito e gettato il cadavere nella brughiera. Da allora l' anima inquieta e dannata del signor White vagava per la brughiera alla ricerca di qualcuno che avesse bisogno di soldi e che ne avrebbe fatto buon uso.