Hitler e il nazismo
L'ideologia di Hitler, espressa con chiarezza già nel suo libro Mein Kampf (La mia battaglia, 1925) e mantenutasi coerente durante tutto l'arco dell'azione politica del dittatore, si fonda su alcuni presupposti fondamentali:
1. rassicurare la borghesia spaventata dalla rivoluzione bolscevica e dal pericolo della sua diffusione in Germania;
2. darwinismo sociale e razzismo: la legge di natura è la lotta tra i forti e i deboli. I popoli forti sono destinati a sottomettere o annientare i popoli deboli e a instaurare un nuovo ordine mondiale fondato sulla supremazia. Per mantenersi forti i popoli devono restare puri nel sangue ed evitare il contagio delle altre razze. La razza pura e forte è l'ariana, di cui è espressione il popolo tedesco che ha la missione di salvare il mondo dal complotto giudeo e di dominare l'umanità. La pace è per i deboli, la guerra è il destino dei popoli dominatori. La democrazia è una inutile debolezza;
3. gli ebrei sono i nemici totali: non sono ariani, disprezzano i valori tedeschi, non si integrano nella società, mantengono il controllo economico e finanziario, complottano con i bolscevichi con i quali condividono il disprezzo per il vecchio ordine costituito e la voglia di instaurarne uno nuovo;
4. anche gli slavi sono inferiori, destinati ad essere fatti schiavi dai tedeschi e in parte eliminati da questi; i tedeschi per dominare il mondo hanno bisogno di spazio vitale, cioè di occupare le vaste terre dell'URSS, ricche di risorse indispensabili. La conquista dell'URSS è il vero e più importante obiettivo del nazionalsocialismo;
5. i fondamenti della lotta contro i nemici dei tedeschi sono l'antimarxismo e l'antisemitismo.
Per il raggiungimento di questi chiari obiettivi, Hitler fonda il Partito Nazionalsocialista o Nazista: il nome si riferisce alla collaborazione forzata di tutti gli individui allo Stato (socialismo nazionale) al cui vertice è il Führer, Hitler stesso; lo Stato deve poter disporre di chiunque.
Il Nazismo non è un semplice movimento politico, ma il tentativo di fondare un ordine nuovo, basato su un uomo nuovo, puro nella razza, spietato, destinato a dominare la terra nei millenni. Il mito della purezza è fondato sul sangue: i non ariani non devono mescolarsi agli ariani.
Dal momento che questo delirante programma era già stato espresso fin dai tempi della giovinezza di Hitler, nasce spontaneamente una domanda: perché Hitler non fu fermato?
Proviamo a dare qualche risposta:
1- perché Hitler alternava violenza squadrista a affermazioni in cui difendeva la legalità;
2- perché si presentava come difensore dell'Europa nei confronti del marxismo;
3- perché il suo modello di efficienza autoritaria risultava seducente;
4- perché molte nazioni europee e non solo erano percorse da tempo da forti sentimenti antisemiti;
5- perché in un momento di crisi delle democrazie, ne criticava le debolezze;
6- perché non proponeva ricette intellettuali, bensì irrazionali e antilluministiche;
7- perché la borghesia in pieno panico apprezzava il richiamo all'ordine;
8- perché usava in modo spregiudicato la menzogna politica, alternando promesse di pace e aggressioni, dividendo le potenze europee e mettendole le une contro le altre
L'inizio di una seria opposizione a Hitler si deve all'arrivo sulla scena politica nel 1940 del premier britannico Winston Churchill, il primo che impostò la lotta al nazifascismo in senso ideologico (del bene contro il male), impegnando tutte le energie della Gran Bretagna in una estrema resistenza a razzismo e dittatura.
Fonte: Joachim Fest, Hitler, una biografia
Puoi vedere il documentario di RAI STORIA sull'ascesa al potere di Hitler.
Che cosa ti colpisce di più delle immagini proposte?
Prova a scrivere le tue impressioni sul quaderno.
RAI Scuola - La Germania di Hitler: la presa del potere
Commento di Alessandro Pellone, 3D
In questo video si vede la profonda crisi della Germania dopo la Grande Guerra. Si vede anche come i borghesi e i capitalisti aspirassero ad avere in Germania un governo dittatoriale, guidato da un uomo con idee precise e stabili ,il quale mantenesse l' ordine senza far avvenire una rivoluzione come quella russa. E chi poteva essere questi se non Hitler? Ed è così che dopo una serie di elezioni Adolf Hitler nel 1933 venne nominato cancelliere dal Presidente della Repubblica tedesco. Egli divenne (alla morte del Presidente) il dittatore assoluto della Germania , un vero Razzista, Antisemita, Nazista, Antidemocratico e Assolutista con idee belliche e spaventose.
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In questo video si vede la profonda crisi della Germania dopo la Grande Guerra. Si vede anche come i borghesi e i capitalisti aspirassero ad avere in Germania un governo dittatoriale, guidato da un uomo con idee precise e stabili ,il quale mantenesse l' ordine senza far avvenire una rivoluzione come quella russa. E chi poteva essere questi se non Hitler? Ed è così che dopo una serie di elezioni Adolf Hitler nel 1933 venne nominato cancelliere dal Presidente della Repubblica tedesco. Egli divenne (alla morte del Presidente) il dittatore assoluto della Germania , un vero Razzista, Antisemita, Nazista, Antidemocratico e Assolutista con idee belliche e spaventose.
Alle olimpiadi di Berlino del 1936 il "non ariano" Jesse Owens vince quattro medaglie d'oro.
Approfondisce questa storia Alessio Mattei della 3D.
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