Ugo Foscolo è uno dei maggiori poeti italiani dell'Ottocento.
Nasce a Zante, isola ionica e possedimento della Repubblica di Venezia nel 1778 da madre greca e padre italiano.
Nascere in un'isola greca, sebbene sotto il controllo dei veneziani, e da madre greca fu per Foscolo molto importante: si sentì sempre legato alla cultura classica e alla sua patria spirituale.
Dopo la morte del padre, Foscolo segue la madre a Venezia; la famiglia è in grave difficoltà economica. A Venezia Foscolo studia con passione, sebbene conosca ancora poco la lingua italiana. E' entusiasta dei princìpi della Rivoluzione francese: le sue posizioni politiche, libertarie ed egualitarie, lo portano ad esaltare Napoleone a cui dedica una poesia (Ode a Bonaparte liberatore).
Quando nel 1797 Napoleone cede Venezia all'Austria, Foscolo prova una fortissima delusione, ma continua a nutrirsi di ideali libertari e di letteratura, prestando anche servizio negli eserciti napoleonici che in Italia danno vita alla breve esperienza delle Repubbliche.
Intanto scrive su giornali e riviste, pubblica le sue opere, frequenta i più importanti letterati italiani: molti sono i suoi amori tempestosi per alcune nobildonne conosciute nell'ambiente mondano ed elegante che frequenta. Tornati stabilmente gli austriaci a Milano, Foscolo, malato e come sempre in ristrettezze economiche, va in esilio a Londra, dove nel 1827, mentre in Italia è iniziata la lunga stagione del Risorgimento, muore solo e in miseria.
Opere
Delle molte opere di Ugo Foscolo (tragedie, poemi, traduzioni), ricordiamo:
Le ultime lettere di Jacopo Ortis
I sonetti
I sepolcri
Nasce a Zante, isola ionica e possedimento della Repubblica di Venezia nel 1778 da madre greca e padre italiano.
Nascere in un'isola greca, sebbene sotto il controllo dei veneziani, e da madre greca fu per Foscolo molto importante: si sentì sempre legato alla cultura classica e alla sua patria spirituale.
Dopo la morte del padre, Foscolo segue la madre a Venezia; la famiglia è in grave difficoltà economica. A Venezia Foscolo studia con passione, sebbene conosca ancora poco la lingua italiana. E' entusiasta dei princìpi della Rivoluzione francese: le sue posizioni politiche, libertarie ed egualitarie, lo portano ad esaltare Napoleone a cui dedica una poesia (Ode a Bonaparte liberatore).
Quando nel 1797 Napoleone cede Venezia all'Austria, Foscolo prova una fortissima delusione, ma continua a nutrirsi di ideali libertari e di letteratura, prestando anche servizio negli eserciti napoleonici che in Italia danno vita alla breve esperienza delle Repubbliche.
Intanto scrive su giornali e riviste, pubblica le sue opere, frequenta i più importanti letterati italiani: molti sono i suoi amori tempestosi per alcune nobildonne conosciute nell'ambiente mondano ed elegante che frequenta. Tornati stabilmente gli austriaci a Milano, Foscolo, malato e come sempre in ristrettezze economiche, va in esilio a Londra, dove nel 1827, mentre in Italia è iniziata la lunga stagione del Risorgimento, muore solo e in miseria.
Opere
Delle molte opere di Ugo Foscolo (tragedie, poemi, traduzioni), ricordiamo:
Le ultime lettere di Jacopo Ortis
I sonetti
I sepolcri