Teoria del piacere e origine della poesia
Molto presto Giacomo Leopardi inizia la sua meditazione sulla felicità che egli chiama piacere.
Tutti gli uomini, quando pensano alla felicità, la immaginano infinita nell'intensità e nella durata: ogni singolo piacere, quindi, ci appare limitato, breve, insoddisfacente e ci lascia delusi.
Risulta perciò impossibile accedere ad una piena felicità che esiste solo nei nostri desideri.
Perché l'uomo desidera una felicità infinita pur vivendo in un mondo di piaceri finiti?
Questa scomoda posizione è stata data all'uomo dalla Natura che Leopardi chiama matrigna e non madre: la Natura promette all'uomo la gioventù, la salute, l'amore e la felicità; in realtà lo inganna con la vecchiaia, la malattia, la solitudine e la noia.
Soprattutto la Natura è indifferente al destino dell'essere umano, degli altri esseri viventi e della stessa Terra; non c'è un'intelligenza creatrice nel mondo, tutto nasce dal Nulla e al Nulla ritornerà. Ogni pensiero consolatorio (Dio, gli ideali, la storia) è un auto-inganno con il quale gli esseri umani si nascondono la verità, troppo dura da accettare.
Ci sono però delle consolazioni belle e necessarie, come ad esempio la poesia.
Che cos'è la poesia?
E' la insopprimibile capacità immaginativa dell'uomo, la sua facoltà di sognare.
Da cosa è stimolata la poesia?
- dai paesaggi naturali (specialmente se la vista è ostacolata da un limite, un muro, una siepe, che spingono ad immaginare cosa ci sia oltre);
- dai suoni lontani che ci spingono a immaginare mondi remoti;
- dai ricordi (le ricordanze, o rimembranze, da rimembrare=ricordare) che ci riportano all'infanzia, età della massima potenza immaginativa.
Possiamo definire Giacomo Leopardi un filosofo nichilista (= teorico del Nulla) e materialista, per la sua teoria di una Natura indifferente agli esseri umani e alle loro vicende, lontanissima dall'idea di un Creatore buono e paterno. E' stato definito anche un pessimista, per la sua sfiducia nel genere umano e nel progresso della società; ma Leopardi fu soprattutto un uomo coraggioso, capace di fare a meno di false consolazioni e in grado di amare la vita e le sue dolci illusioni.
Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero.